I Sistemi Efficienti di Utenza (SEU) permettono che un produttore di energia da fonti rinnovabili possa venderla a un cliente di energia pulita senza l’aggravio degli oneri di sistema e di dispacciamento, e potrebbe essere la strada per rendere competitive le rinnovabili senza ricorrere, o riducendo drasticamente, gli incentivi, con un beneficio che potrebbe tradursi in un’alleggerimento della bolletta per gli utenti. In base alla definizione del decreto legislativo 115/2008 (come modificato dal Dlgs n. 56/2010) il SEU è un sistema in cui un impianto di produzione di energia elettrica, con potenza non superiore a 20 MWel e complessivamente installata sullo stesso sito, alimentato da fonti rinnovabili o in assetto cogenerativo ad alto rendimento, anche nella titolarità di un soggetto diverso dal cliente finale, che e’ direttamente connesso, per il tramite di un collegamento privato, all’impianto per il consumo di un solo cliente finale ed e’ realizzato all’interno dell’area di proprietà o nella piena disponibilità del medesimo cliente; inoltre deve possedere i requisiti per il riconoscimento della qualifica CAR ai sensi del DM 4 agosto 2011 e del DM 5 settembre 2011. In questi sistemi, appunto costituiti esclusivamente da un produttore e un cliente finale, l’energia prodotta e consumata all’interno della rete interna è esente dai corrispettivi tariffari di trasmissione e di distribuzione, e anche da quelli di dispacciamento e di copertura degli oneri generali di sistema, che restano invece applicati all’energia elettrica prelevata sul punto di connessione. Il SEU che per ora esiste solo sulla carta, permetterebbe di realizzare la generazione distribuita in modo virtuoso, promuovendo la concorrenza, per quanto i detrattori sostengano che l’esonero degli oneri di dispacciamento venga così trasferito sugli altri consumatori, utenti della rete, poichè per quanto i punti prelevano meno energia, pesano ugualmente sulla gestione della rete che comunque deve garantire la flessibilità necessaria a soddisfare le utenze allacciate quando l’autoconsumo viene meno o non è sufficiente. La delibera dell’autorità era attesa a 90 giorni dal Dlgs n. 118/08, ma l’ultimo documento di consultazione Aeeg in proposito risale all’agosto dell’anno scorso. I SEU danno il massimo dei vantaggi se cumulati con lo scambio sul posto, che permette di compensare economicamente l’energia immessa nella rete con quella prelevata quando la produzione interna non è sufficiente a coprire i consumi.Da questo punto di vista dunque è un ostacolo il fatto che lo scambio sul posto attualmente sia possibile (per i privati) solo per impianti sotto ai 200 kWp e, stando allo schema attuale di quinto conto energia fotovoltaico, sia alternativo all’accesso agli incentivi. Ci sono molti aspetti aspetti quindi da chiarire, soprattutto sotto il profilo regolatorio (anche in caso di morosità) e ci si interroga se ci potrebbero essere risultati migliori se si andasse oltre alcuni limiti, per esempio l’immediata contiguità (che lo rende impossibili in alcuni contesti) o il fatto di consentire un solo cliente finale, che di fatto impedisce di poter dare energia ad un condominio o ad un centro commerciale, piuttosto che un piccolo complesso industriale.
Category: Energia, Italia Discussion: No Comments