Record assoluto del fotovoltaico nel 2010 per aver registrato la massima capacità mai installata in un anno.
Secondo le stime ufficiali quella fotovoltaica è stata la prima tecnologia tra quelle del rinnovabile, in termini di crescita, arrivando a quota quasi 13 GW in Europa di potenza nominale installata nel corso dell’anno, quasi un raddoppio. L’European Photovoltaic Industry Association (EPIA) riferisce in un comunicato stampa che, alla fine del 2010, la capacità cumulativa installata dell’energia fotovoltaica nell’Unione europea ammonta infatti a oltre 28 GW, con una produzione di energia che equivale al consumo di energia elettrica di circa 10 milioni di famiglie europee. Questa impressionante crescita è frutto del connubio tra: riduzione dei costi, introduzione di nuove applicazioni, acceso interesse degli investitori grazie anche al costante sostegno politico che ha permesso operare gli incentivi. Secondo Ingmar Wilhelm, il presidente di EPIA, il fotovoltaico è diventata una tecnologia consolidata che ha un importante punto di forza nella sua “popolarità”. Ha posto quindi l’enfasi sul fatto che il fotovoltaico in particolare non solo è socialmente ben accettato, ma che più di altri vede la partecipazione attiva delle persone che direttamente possono sentirsi partecipi nel contribuire a realizzare uno scenario migliore. La leadership europea è indiscussa, con una Germania alla guida della classifica mondiale con un nuove installazioni per oltre 6 GW che si aggiungono ai quasi 10 GW precedenti. Perché però si possa continuare su questa strada è indispensabile il sostegno politico e quindi il sistema di incentivi, per cui si fa appello ad un’attenta stesura dei piani energetici nazionali per garantire la progettazione in un quadro coerente. In tal modo si potrebbe permettere l’esecuzione di installazioni in grado di massimizzare i criteri di adeguatezza e competitività e questo, unito anche a necessari adeguamenti normativi e miglioramenti nelle burocrazie, garantirebbe la sufficiente sicurezza sulle pianificazione di investimenti con brevi tempi di rientro.
La dimostrazione di questo è evidente osservando i dati globali, dove la maggior parte dei paesi non ha piani di sostegno comparabili con le medie europee. In particolare nel 2010 il resto del mondo invece ha registrato un aumento di soli 3G MW di nuovi impianti, con i principali contributi di Giappone (1 GW), Stati Uniti e Cina.
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