“Potere al popolo: dare agli utenti una maggiore scelta di energia elettrica ha benefici ambientali ed economici”. Abbracciando lo slogan “A domanda risposta” usato per voler richiamare la volontà degli utenti a ridisegnare l’offerta di energia elettrica in risposta alle variazioni dei prezzi e delle tematiche ambientali, l’Agenzia Internazionale dell’Energia si fa portavoce di una campagna di sensibilizzazione dei governi al tema delle liberalizzazioni. La proposta è quella di incentivare lo sviluppo di nuove idee e strumenti per realizzare prodotti e servizi innovativi che possano incoraggiare i consumatori a spostare i loro carichi di punta in fasce che non penalizzino la crescita dei prezzi e la gestione delle risorse del sistema. Attraverso queste iniziative si tende a migliorare la flessibilità e quindi l’impiego delle risorse più efficienti. Doug Cooke, Consulente Senior Executive dell’AIE, sostiene che ci sono una serie di possibili ostacoli perché questi meccanismi possano avere successo e in particolare occorre prevenirli attraverso misure tempestive che riguardino:
l’introduzione di un mercato concorrenziale e dinamico al dettaglio con prezzi aggiornati in tempo reale per permettere la ricerca del minor costo possibile
garantendo che vi sia una base di clienti ben informata e che abbia le capacità e le opportunità di sfruttare appieno le opportunità di scelta
permettendo al cliente un accesso immediato alle proprie informazioni, garantendo la privacy, ma contribuendo a stimolare il controllo anche attraverso dispositivi cosiddetti intelligenti
I governi hanno un ruolo chiave nello sviluppo del giusto ambiente perchè si inneschino virtuose sinergie tra domanda e offerta. Si legge nel rapporto che, secondo l’Energy Association Retail, che rappresenta i sei maggiori fornitori di energia nel Regno Unito, che circa 100 000 clienti a settimana oggi in media cambiano fornitore di energia, suggerendo una stima di circa 5,2 milioni di persone per anno. Secondo Eurostat, nel 2007 circa il 25% dei clienti residenziali d’Europa aveva accesso a forniture basate su un mercato competitivo, a partire dal 5% del 1999. Il cosiddetto tasso di switching degli utenti oggi si attesta su circa l’8% all’anno. In Svezia, per esempio, il tasso di switching dei clienti residenziali è aumentato costantemente nel corso degli anni da quando c’è stata l’apertura al mercato libero nel 1999, passando dal 10% dei clienti residenziali nel 2000 al 18% nel 2002, e al di sopra del 30% nel 2005. Inoltre, si stima che un ulteriore 25% dei clienti residenziali abbiano praticato successive rinegoziazioni col fornitore o cambiato prodotto. Il numero di clienti di prodotti standard anzi è sceso da oltre il 70% del 2000 a circa il 45% del 2005.
In Germania 1,5 milioni sono i consumatori di elettricità che hanno cambiato fornitore nel corso del 2007, fatto ampiamente spiegato da una efficace campagna di informazione lanciata dal regolatore di energia tedesco.
In Italia, invece, una misura transitoria consente ai clienti di tornare alla tariffa del mercato vincolato, che ha innescato, almeno per utenti residenziali e piccolo commercio, una fase di inversione di tendenza per i prezzi ora più vantaggiosi.
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