Il Parlamento europeo ha recentemente approvato la nuova direttiva sulle emissioni industriali dopo circa due anni di negoziati e polemiche. Gli obiettivi della direttiva sono, oltre garantire dei tagli consistenti di emissioni nocive attraverso l’adozione di limiti più severi, anche offrire regole più chiare e semplici da applicare. La nuova direttiva limita in parte le possibilità di deroga per gli impianti, ma non le esclude, anzi offre ai governi la flessibilità per decidere i criteri di soglia per le centrali elettriche e di sospendere le regole per un certo numero di impianti. Non prima del 2020 sarà obbligatorio conformarsi senza eccezioni alle nuove regole. Sarà possibile quindi concedere agli operatori di grandi impianti di combustione deroghe sull’applicazione delle BAT (Best Available Technology) fino al 30 giugno 2020 attraverso la redazione di Piani nazionali da inviare entro la fine del 2013 alla Commissione per la loro verifica ed eventuale approvazione. Ovviamente le deroghe riguarderanno in particolare le vecchie centrali a carbone, che sono responsabili di circa il 90% delle emissioni industriali di anidride solforosa (SO2) e ossidi di azoto (NOx). Anche gli impianti che la cui sospensione dalle regole non sarà approvata dalla Commissione potranno continuare ad operare per un ammontare complessivo di 17.500 ore e non oltre il 31 dicembre 2023, quando gli impianti dovranno essere definitivamente dismessi. Il fatto che i criteri non siano legalmente vincolanti per il prossimo decennio, lascia ovviamente maggior spazio a possibili abusi da parte degli Stati membri e rende più difficile la funzione di controllo della Commissione stessa.
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