ll rapporto di Legambiente “Ecosistema Urbano 2012” fà luce su molte problematiche legate al cambiamento delle città e in modo particolare sui parametri ecologici che possono essere misurati in tale contesto. Nella fattispecie, vengono considerati ben 25 indicatori con lo steso peso (ad eccezione della raccolta differenziata che assume un peso maggiore, pari al 10%) per poter mostrare come il quadro sia assai poco confortante: per quanto riguarda il PM10, tra le città monitorate solo 86 hanno presentatto valori accettabili. L’area peggiore da questo punto di vista è senz’altro la Pianura Padana, ovvero Torino e Milano con, rispettivamente valori pari a 50,6 e 49 microgrammi per metro cubo, insieme ai 45 di Verona e Monza, con un limite di accettabilità fissato a 40. Anzi, tra le 12 più grandi citta considerate di cui sono stati resi noti i dati, solo quattro (Bari, Catania, Bologna e Venezia) restano sotto la soglia. Molto peggio per quanto riguarda l’ozono, considerato un gas altamente nocivo: in ben 45 città, si supera il valore obiettivo per la protezione della salute umana, ovvero 25 giorni/anno oltre il limite giornaliero di 25 microgrammi per metro cubo in termini di media mobile sule 8 ore di campionamento. Addirittura in in 24 città il valore è almeno doppio rispetto a tale media (da 50 giorni e oltre, con Mantova che registra il risultato peggiore con ben 130 giorni).
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