La tutela e la gestione sostenibile delle risorse idriche

A Bruxelles, il 17 dicembre scorso, si è finalmente dato pieno sostegno a una strategia della Commissione europea per la tutela e la gestione sostenibile della risorse idriche europee. L’annuncio dell’avvio del progetto, cosiddetto per la “salvaguardia dell’acqua in Europa”, conclude l’anno della politica delle acque nell’Unione europea e fornisce risposte a una delle priorità maggiormente evidenziate sulla tabella di marcia redatta per perseguire l’impiego più efficiente delle risorse in Europa. L’indagine condotta in tal proposito, mostra che la salute dei fiumi dell’UE, laghi e paludi è in lieve miglioramento, ma quello che è emerso è che gli Stati membri dell’UE rinunciano all’obiettivo di sanare tutte le riserve idriche dell’UE entro il 2015: entro tale data, infatti, solo il 53% dei fiumi dell’Unione europea, laghi e zone umide si potrà considerare in buona salute. E’ l’inquinamento e l’uso eccessivo di acqua da parte delle aziende agricole maggiormente sotto i riflettori ora, per cui si stanno cercando metodi e mezzi per intensificare gli sforzi e affrontare in modo più significativo il problema adottando misure supplementari. Le proposte comprendono infatti sforzi maggiori per l’integrazione degli obiettivi di tutela delle acque nelle politiche agricole UE, altrimenti le misure rischiano di diventare vane, se non attuate dai Ministri dell’Agricoltura. Ancora poi si insiste sul settore idroelettrico e sui protocolli di navigazione interna o di difesa contro le inondazioni per richiedere un maggiore controllo e una maggiore salvaguardia della biodiversità. Insomma la salute dei fiumi dell’UE, laghi e paludi sta migliorando, ma gli Stati membri dell’UE sembrano destinati a rivedere al ribasso gli obiettivi della direttiva quadro sulle acque dell’UE pur mettendo in evidenza che la conservazione delle riserve idriche non è solo tutela dell’ambiente, della salute umana e del benessere, ma anche di prosperità economica e sviluppo.