In forte ritardo il mercato comune dell’energia

La conferenza sull’energia dell’11-12 Ottobre scorso a Cracovia, che ha visto partecipare non solo esperti degli stati membri, ma anche i regolatori del settore in particolare l’Agenzia per la cooperazione dei regolatori dell’energia (ACER) e il Consiglio europeo dei regolatori dell’energia (CEER), ha, tra le altre cose, affrontato il tema dei mercati energetici cercando capire se i 27 Stati membri riescono a completare il processo di integrazione dei mercati del gas e dell’elettricità entro il 2014 come raccomandato dalla Commissione europea. Gli specialisti hanno dibattuto sulle opportunità di finanziamento per le costose infrastrutture necessarie per il completamento del mercato comune, sul ruolo delle agenzie di regolamentazione e lo stato di avanzamento dei progetti di interconnessione. Quello che è emerso è che ci sono tutte le ragioni per suggerire che l’obiettivo 2014 sembra praticamente irraggiungibile. La scorsa settimana, il Commissario per l’energia Günter Oettinger ha espresso forti perplessità in merito al ritardo nella maggioranza degli stati riguardo al recepimento del terzo pacchetto energia, ricordando che attualmente ci sono 18 procedimenti in corso contro i paesi che stanno maturando ingiustificati ritardi a recepire la legislazione comunitaria e saranno prese azioni per far far rispettare le regole. Oltre l’aspetto legislativo, le preoccupazioni si concentrano anche sulla mancanza di fondi per le infrastrutture nel contesto odierno di recessione economica. Che secondo alcuni però è solo un falso problema, al massimo imputabile alla definizione di erronei modelli di finanziamento. Tutti hanno convenuto sull’imprescindibile prerequisito di trasparenza e indipendenza che tutti i regolatori nazionali devono rispettare, e per questo si è proposto di individuare un insieme di criteri obiettivi che possono guidare le decisioni, in modo anche da impedire o ridurre speculazioni sui prezzi di intendimento politico nazionale.