Il rilancio del Corridoio Sud

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La crisi in Ucraina ha rafforzato il progetto del Corridoio Sud (vedi figura) per il collegamento tramite metanodotto dall’Azerbaijan al Salento. All’Italia si prospetta di diventare un importante Hub commerciale per il gas europeo , poiché l’ obiettivo del Corridoio Sud è quello di portare dall’Azerbaijan 16 miliardi di metri cubi di gas naturale, svincolando l’Europa dall’egemonia russa. Benchè la tratta del corridoio Sud che interessa l’Italia non sia un  progetto italiano (tra gli azionisti figurano la svizzera Axpo con il 42,5%, la norvegese Statoil, 42,5% e la tedesca EON con il 15%), ci sarebbero previsti dei vantaggi economici pari a 5 milioni di € in termini di compensazioni locali, interessando aree della costa pugliese intorno a San Foca. Infatti è  in prossimità di detta località sulla costa salentina che il TAP (Trans-Adriatic Pipeline) si insabbierà sotto il fondale, dopo 8 km percorsi dall’Albania, e si collegherà con la dorsale Adriatica della Snam. La crisi del metano ha reso  più urgente il progetto e potrebbe mettere in vantaggio l’Italia e ha allargato i possibili orizzonti operativi per gli stati coinvolti. Infatti interessando la Turchia, il Corridoio Sud potrebbe raccogliere anche il gas iracheno in un futuro, nonché quello dei giacimenti scoperti in Palestina, Libano, Cipro. Delle possibili tratte che erano state ipotesi del corridoio Sud quella rimasta ipotizzabile nel progetto strategico (permanendo la variante Ovest del Nabucco) è il TAP-TANAP (TANAP, Trans Anatolian Nautal Gas Pipeline) considerando anche la tratta orientale. Il gas azero potrebbe arrivare quindi in Europa dal giacimento di Shah Deniz a partire dal 2019, dove oggi è esclusivo approvvigionamento del monopolista russo Gazprom, passando attraverso Georgia, Turchia, Grecia ed Albania. Arriva così a compimento il progetto iniziato con l’inaugurazione nel 2006 dell’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan di creare una via di alimentazione energetica per l’Europa alternativa a quelle russe, fortemente voluta anche dagli Stati Uniti, un’altro elemento di “fortuna” del TAP rispetto al Nabucco.

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