I membri della Commissione Ambiente del Parlamento europeo hanno votato a favore circa l’approvazione degli obiettivi di lungo termine per migliorare l’efficienza e ridurre le emissioni del comparto auto entro il 2025, ma secondo i detrattori, tale voto ha anche comportato l’indebolimento delle politiche ambientali in cui si è impegnati nell’ambito del programma Ue 202020. I deputati insomma hanno sì convenuto, riscuotendo conferme e sostegno, che le emissioni medie delle autovetture da immatricolarsi a partire dal 2020 è fissato in 95 grammi di anidride carbonica per chilometro, confermando l’ipotesi di un’ulteriore riduzione per il 2025, per cui le auto dovranno tassativamente garantire un limite di emissione entro i 68-78 grammi di anidride carbonica per chilometro (sarà definito entro il 2017), ma hanno lasciato ampio margine di compensazione con i cosiddetti “supercrediti” ovvero la possibilità di alzare i valori delle soglie delle emissioni specifiche acquistando crediti “verdi”. Questo schema di credito doveva finire nel 2015, ma la Commissione ha avanzato la proposta di portare avanti i supercrediti pur fissando un tetto. I produttori saranno autorizzati insomma saranno comunque in grado di produrre veicoli più inquinanti, fintanto che producano in compensazione modelli più ecologici, tanto da raggiungere e assicurare la media di 95 g di anidride carbonica per chilometro entro il 2020, pena l’applicazione di sanzioni. In modo particolare saranno super-premiate le vetture immatricolate con emissioni particolarmente basse, con un sistema che ne riduce poi il premio col passare degli anni. Alcune polemiche si sono sollevate riguardo considerazioni sull’opportunità di una concessione così ampia nei confronti dei fabbricanti di auto, tenuto pur conto delle condizioni del mercato, non tutti i produttori infatti si sono dimostrati in difficoltà nel garantire i targeti di emissione stabiliti, anzi la stessa industria automobilistica ha dimostrato di poter fare progressi ben superiori a quanto richiesto dal legislatore. E’ stato comunque posto un tetto al supercredito per evitare distorsioni eccessive del mercato. Un altro aspetto significativo ha riguardato poi la procedura di test dei parametri di emissione, poichè si sono lamentate eccessive difformità tra i dati di targa ricavati mediante i test e quanto misurato poi nell’uso reale. Il Parlamentari hanno ribadito l’urgenza di adeguare, se possibile entro il 2017, i test in modo che rispondano alla World Light Duty Test Procedure (WLTP). Dall’altra parte l’Associazione Europea Costruttori Automobili ha ritenuto di dover esprimere preoccupazione per decisioni che potrebbero ulteriormente mettere in difficoltà la competitività delle produzioni europee, in un momento di forte crisi dei mercati.
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