Il disturbo da rumore

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E’ in vigore dall’aprile del 2010 la specifica tecnica UNI ISO/TS 15666, che fornisce indicazioni per le indagini socio-acustiche e demoscopiche che comprendono delle domande sugli effetti del rumore. Essa si limita alle indagini condotte allo scopo di ottenere informazioni sul disturbo da rumore “domestico”, non sono quindi incluse altre situazioni come aree ricreative, ambienti di lavoro, etc. La specifica tecnica comprende: domande da porre agli intervistati, scale di valutazione, aspetti essenziali da tenere in considerazione nella realizzazione dell’indagine e la produzione dei risultati, ma non prescrive metodi di analisi dei dati raccolti mediante domande poste agli intervistati. La scelta dei termini relativi alla formulazione delle domande, fornite in nove lingue, è stata messa a punto dall’ICBEN (International Commission on Biological Effects of Noise) per garantire la massima omogeneità in termini di efficacia comunicativa. Si tratta di una risposta al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195 “Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale”, al fine di favorire appunto l’informazione sull’inquinamento acustico in modo da aumentare la sensibilità a tali questioni ambientali. Infatti, nell’ambito della lotta all’inquinamento acustico, l’Unione europea definisce un approccio comune per evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell’esposizione al rumore ambientale. L’approccio si fonda sulla determinazione dell’esposizione al rumore ambientale mediante la mappatura acustica realizzata sulla base di metodi comuni, sull’informazione del pubblico e sull’attuazione di piani di azione a livello locale.

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