Tre nuovi report rilanciano l’allarme sui pericoli del mercurio, sottolineando che i suoi effetti nocivi per la salute e per l’ambiente sono eccessivamente sottovalutati. Il momento scelto per la loro pubblicazione non è casuale, bensì strategico: gli esperti stanno infatti portando a termine la bozza di un nuovo trattato internazionale che mira a ridurre ulteriormente l’uso di mercurio. Il trattato, giuridicamente vincolante, dovrebbe essere concluso sotto l’egida delle Nazioni Unite. Le relazioni tecniche sono state pubblicate indipendentemente dalla Zero Mercury Working Group (ZMWG), il Biodiversity Research Institute (BRI) e l’Ufficio europeo dell’ambiente (European Environmental Bureou, EEB) e mostrano come la diffusa contaminazione da mercurio su scala planetaria abbia fatto registrare effetti negativi sulla salute con livelli considerati “sicuri” fino a pochi anni fà. Secondo i promotori questo va inteso come un campanello d’allarme per tutti i governi per arginare la crescente ondata di inquinamento da mercurio e finalizzare a breve il trattato. In particolare la contaminazione avviene nei mari, facendo rilevare un contenuto medio di mercurio nelle principali specie di grandi pesci (pesce spada, squalo, tonno) che può variare di un fattore 100 rispetto alla media e che comunemente, per il pesce consumato regolarmente dalle persone, supera gli standard di sicurezza statunitensi. Addirittura lo studio associa malformazioni del feto in via di sviluppo al consumo abituale di pesce da parte delle madri, suggerendo di rivedere gli attuali livelli di tolleranza all’esposizione al mercurio per la salute. L’UE ha adottato, fin dal 2005, una strategia per ridurre le emissioni di mercurio nell’ambiente, riducendo la produzione e la domanda e garantendo la protezione contro l’esposizione, in particolare al metilmercurio nel pesce e nei frutti di mare. Questa strategia è stata seguita con l’adozione del regolamento CE 1102/2008, che vieta le esportazioni di mercurio metallico e di alcuni composti del mercurio nonchè delle miscele e obbliga allo stoccaggio in sicurezza di questa sostanza: un regolamento già pienamente in vigore dal 2011.
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