Nel 2012, secondo quanto riportato da Eurostat a inizio anno, si verifica il consolidamento di un nuovo bilancio energetico per l’UE28 per quanto riguarda la produzione interna di energia primaria: l’energia nucleare corrisponde alla quota principale del mix energetico con il 29% della produzione di energia primaria per gli usi domestici, seguita dal 22% delle rinnovabili, il 21% dei combustibili solidi, un 17% del gas e un 10% di crude oil. Tuttavia la quota di fonte nucleare sembra destinata a ridursi a vantaggio della continua crescita delle rinnovabili e il primato del nucleare non è dovuto certamente ad una crescita programmatica della potenza installata. Occorre osservare inoltre che questo avviene dopo una contrazione dei consumi a livello UE28 che ha visto passare dal picco di fabbisogno lordo interno del 2006 che era pari a 1830 Mtep, ai 1680 Mtep del 2012, ovvero una riduzione media dell’8% dei fabbisogni. Questo si è tradotto in forti riduzioni specifiche che hanno caratterizzato anche i principali consumatori, che vedono al primo posto la Germania con un consumo di 319 Mtep nel 2012, pari a una contrazione del 9,2% rispetto al 2006, a seguire la Francia (258 Mtep, -5,3%), il Regno Unito (202 Mtep, -12,2%), l’Italia (163 Mtep, -12,0%), la Spagna (127 Mtep, -11,9%). Dal 2006 al 2012 il fabbisogno energetico si è ridotto in 24 dei 28 Stati Membri, fanno eccezione l’Estonia (+11,6%) il Paesi Bassi (+2,9%), la Polonia (+0,8%) e la Svezia (+0,4%). Le principali contrazioni sono state in Lituania (-17,0%), Portogallo (-15,2%), Grecia (-14,4%) e Ungheria (-14,2%). E’ evidente che nei paesi più virtuosi la riduzione è stata accompagnata in modo più o meno significativo anche dagli investimenti in efficientamento. Il tasso di dipendenza dalle importazioni di energia per l’Europa nel suo complesso si è attestato così al 53%. I Paesi che meno ricorrono alle importazioni sono l’Estonia con il 17%, la Romania con il 23%, la Repubblica Ceca con in 25% e la Svezia con il 29%. Tra i principali consumatori, quelli più dipendenti nel 2012 sono stati l’Italia (81%), la Spagna (73%), la Germania (61%), la Francia (48%) e il Regno Unito (42%). In valore relativo i più dipendenti sono invece Malta (100%), Lussemburgo e Cipro (97%) e Irlanda (85%).
Category: Energia, Europa, Nucleare Discussion: No Comments