La Carbon Tax che sarà introdotta in Francia a partire dal prossimo anno, ci si aspetta che permetterà di incassare ben 4 miliardi di euro di entrate entro il 2016 per aiutare a finanziare progetti in campo di efficientamento energetico. Il provvedimento, che coinvolgerà tutti i combustibili fossili in proporzione alle emissioni che generano, ma che escluderà le aziende di trasporti ,non impatterà sui bilanci delle famiglie almeno l’anno prossimo, a partire dal carburante su strada e riscaldamento, in linea con l’impegno del governo di non aumentare ulteriormente la pressione fiscale. La Francia dovrebbe puntare a un 30 per cento di tagli ai combustibili fossili entro il 2030, e il suo piano di transizione prevede riforme ambiziose, con l’obiettivo si dimezzare il fabbisogno energetico entro il 2050. La Carbon Tax sarà introdotta nell’ambito della Tassa Interna sul Consumo in modo da non porre problemi giuridici, cosa che era capitata nel 2009, quando la Carbon Tax di allora era stata bocciata dal Consiglio Costituzionale. Sarà introdotta con il bilancio del 2014, ma sarà esecutiva nel corso dell’anno, in modo da essere introdotta gradualmente, anche per preparare a questa rimodulazione della accise, che costituisce una vera e propria riforma della tassazione.
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