L’Algeria verso le rinnovabili

Un accordo quadro per la cooperazione in materia di energia tra l’Unione europea e l’Algeria ha finalmente preso il via, dopo cinque anni di negoziati, ed è stato firmato dal presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, e dal primo ministro algerino Abdelmalek Sellal. Il memorandum, siglato ad Algeri il 7 Luglio scorso, copre tutte le questioni di interesse comune, conferma la Commissione: oltre a interessare lo sfruttamento degli idrocarburi (in particolare del gas naturale algerino, di cui l’UE è il principale acquirente per un totale di circa 500 TWh), riguarda aspetti legati all’efficientamento energetico e alle energie rinnovabili. Dal momento che l’UE e i suoi partner del Mediterraneo meridionale sono alle prese con la realizzazione del vasto piano solare Mediterraneo (PSM) risulta facile immaginare questi interventi anche in vista dell’attività dell’Unione tesa a cooperare affichè siano rimossi gli ostacoli all’impiego delle fonti rinnovabili nei paesi in via di sviluppo del Mediterraneo, intervenendo a guidare gli aspetti legislativi e regolatori, l’integrazione progressiva dei mercati, lo sviluppo delle infrastrutture comuni, oltre al trasferimento tecnologico. Al momento preoccupano anche la stabilità delle esportazioni di gas, ridottesi nel 2013 a causa dell’instabilità politica, della crisi economica e probabilmente anche dell’avvento dello shale-gas americano. Questi interventi in materia di fonti rinnovabili sono in realtà essenziali perchè l’Algeria mantenga e si assicuri una posizione nel mercato dell’energia,  poichè le esportazioni di gas sono fondamentali per l’Algeria che ricava da queste il 98% delle sue entrate e da cui dipendono due terzi del budget nazionale. Nel 2012, l’Algeria ha contribuito per il 9% al fabbisogno di gas Ue, dietro la russia (28%) e Norvegia (21%), sia attraverso collegamenti diretti attraverso Italia e Spagna, sia attraverso navi metaniere, infatti l’Algeria è il secondo grosso esportatore di GNL dopo il Qatar.