Nuove disposizioni necessarie in materia di sicurezza nucleare

Sei qui: Home » Europa » Nuove disposizioni necessarie in materia di sicurezza nucleare

Con l’ultima direttiva Europea del giugno 2009, l’Europa definiva le norme in materia di indipendenza delle autorità nazionali sulla sicurezza in generale dei siti nucleari, sugli stress test da condurre sulle centrali, definiva gli obiettivi di sicurezza a livello UE e la trasparenza delle informazioni come i principali elementi di novità per rafforzare l’efficacia delle regolamentazioni. Potrebbe essere senz’altro un elemento, quello dello regolamentazione, decisivo per scagionare disastri delle proporzioni di Fukushima 2011 e Chernobyl 1986: secondo molti osservatori il più positivo e innovativo elemento introdotto con la revisione della normativa lanciato proprio a seguito del disastro di Fukushima nel 2011 è stato il garantire l’indipendenza delle agenzie nazionali e delle autorità locali in materia di sicurezza nucleare. Infatti sembra che anche anche nel disastro di Fukushima, secondo fonti Parlamentari Giapponesi, abbia giocato un ruolo determinante a determinare l’entità del disastro anche problemi di natura governativa. La direttiva è chiara circa la necessità di inibire ogni conflitto di interessi possibile tra mondo industriale e enti governativi e il grado di libertà delle autorità è fondamentale per garantire la necessaria trasparenza e lo sviluppo delle soluzioni ad hoc necessarie per i diversi scenari. Un’altra innovazione che riguarda i criteri di sicurezza delle centrali nucleari, basata sul concetto che i requisiti tecnici possono essere oggetto di rapida obsolescenza e in tal modo possono rallentare significativamente il processo di innovazione e quindi l’applicazione delle migliori tecnologie. Pertanto nel 2007 si decise di individuare nei test periodici ogni sei anni (i cosiddetti “stress test”), i cui obiettivi sono stati definiti dal ENSREG (European Nuclear Safety Regulators Group) ma si è rivelato che hanno il difetto di richiedere tempi decisamente lunghi, perché alcuni componenti siano testati, anche superiori ai sei anni che dovrebbero intercorrere tra un test e l’altro. Inoltre la direttiva emanata non contempla un aspetto ormai ritenuto fondamentalie nell’accezione più ampia possibile di sicurezza: il rischio derivante da sabotaggi e atti illeciti che implica anche di considerare i problemi connessi con la mancanza di coordinamento tra i responsabili del comparto Safety e quelli del comparto Security. Ora il testo dovrà confrontarsi probabilmente anche con questi temi, ponendo questioni legate ai temi assicurativi e di responsabilità civile.

© 2024 May-C Engineering S.r.l. - Via Verro, 12 - 20141 Milano (MI) - ITALIA
Tel. +39-02-89.51.78.53 - P.IVA: 09259420157