La qualificazione del personale di manutenzione in un quadro europeo

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La commissione Manutenzione dell’UNI ha elaborato due nuove norme significative per il settore: si tratta della UNI 11414 “Manutenzione – Linee guida per la qualificazione del sistema di manutenzione”  disponibile da maggio, e della UNI 11420 “Manutenzione – Qualifica del personale di manutenzione”  pubblicata nel giugno scorso. La manutenzione viene ora considerata come un “sistema” organico da gestire in quanto comporta il coinvolgimento di tutti i processi lavorativi e organizzativi e diventa dunque un’attività fondamentale a garanzia dell’affidabilità. Nella fattispecie la UNI 11414 fornisce le linee guida per qualificare un sistema di manutenzione ovvero un processo che permetta di valutare la professionalità con cui opera il personale di manutenzione. Tale professionalità, che si compone di una pluralità di valori (capacità di gestione e di organizzazione, conoscenze tecnologiche e tecniche dei beni da manutenere, etc..), nonostante le diverse realtà in cui il personale addetto alla manutenzione si trova a intervenire, è ricondotta a uno schema definito per poter comporre un quadro generale rappresentativo del sistema manutentivo da valutare. La definizione delle conoscenze, delle abilità e delle competenze necessarie per qualificare il personale addetto alla manutenzione è proprio l’obiettivo del gruppo europeo di lavoro che proprio pochi giorni fa si è riunito presso la sede dell’UNI. Tale gruppo corrisponde al WG9 “Qualification of personnel” che opera nell’ambito del comitato tecnico CEN/TC 319 “Maintenance” (con segreteria e presidenza italiane), che che nel 2007 era già giunto all’elaborazione di un rapporto tecnico (TR 15628) su questi argomenti. Ora, a seguito di una richiesta avanzata dall’ente normatore tedesco, il gruppo ha riavviato la propria attività per arrivare alla definizione di una norma tecnica europea. L’Italia è stata quindi pronta a proporre come base per i lavori europei la norma nazionale UNI 11420 prima ricordata, nata appunto con l’obiettivo di definire, nell’ambito della manutenzione, quali sono le conoscenze, le abilità, le competenze e i requisiti formativi necessari per acquisire un livello specifico di qualifica professionale che consente di ricoprire un determinato ruolo all’interno dell’organizzazione. Inoltre per l’elaborazione della norma UNI si era tenuto conto del quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF), facilitando quindi l’estensione di molte categorie a livello comunitario. Nello specifico la futura norma considererà tre figure professionali: lo specialista di manutenzione (preposto e/o operativo); il supervisore dei lavori di manutenzione e/o ingegnere di manutenzione; il responsabile del servizio o della funzione manutenzione. La norma non è rivolta ai manutentori che operano a livelli inferiori rispetto alle figure sopraindicate). Ovviamente questa gerarchia su tre livelli può variare in funzione delle dimensioni e dalla struttura dell’azienda. L’obiettivo del gruppo di lavoro era infatti quello di pervenire a una norma che potesse essere applicata da qualsiasi realtà aziendale che intendesse qualificare il proprio personale addetto alla manutenzione.

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