Nell’ambito delle procedure di indagini conoscitive sulla strategia energetica nazionale, sono stati presentati lo scorso 30 ottobre in Senato diversi interventi, tra cui in particolare quello di Assomineraria, ha focalizzato l’attenzione sul fatto che l’Italia non sia affatto povera di idrocarburi, ma anzi abbia un potenziale decisamente non sfruttato e che va preso in considerazione sia dal punto di vista della produzione, sia da quello dell’esplorazione. In Tabella 1 sono riportati i valori Mtep delle riserve di alcuni paesi Ue. Per quanto riguarda i temi ambientali, Assomineraria sostiene che proprio da questo punto di vista l’Italia possa vantare eccellenze in termini di performance legate alla sicurezza. E proprio puntando sull’esplorazione, con quasi un centinaio di progetti presentati per un valore totale di oltre 15 miliardi di euro, si garantirebbero circa 25 mila posti di lavoro per la costruzione degli impianti, entrate fiscali di oltre 2,5 miliardi di euro l’anno per tutta la durata della produzione, accrescendo in oltre la sicurezza degli approvvigionamenti, portando dal 10 al 20% la quota di copertura dei fabbisogni, riducendo sensibilmente le importazioni. A giudizio quindi di Assomineraria, il settore deve porsi obiettivi realistici ma ambiziosi, in modo da rilanciare la produzione e sfruttare il potenziale di investimenti da parte di operatori nazionali e internazionali, sfruttando le competenze e l’esperienza consolidata presente nel nostro Paese. Le condizioni che gli operatori del settore ritengono necessarie perchè questo rilancio delle attività sia possibile, in grado di dare lavoro e crescita, sono: stabilità fiscale e contrattuale, normativa certa e che sia in linea con gli standard internazionali, redistribuzione delle royalties che siano a maggior vantaggio di enti locali e territorio, una struttura amministrativa forte e responsiva.
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