L’ Associazione Europea dell’Industria Fotovoltaica (European Photovoltaics Industry Association, EPIA) afferma che, secondo una nuova analisi dei costi, l’energia elettrica da fonte solare prodotta con sistemi fotovoltaici sarà realmente competitiva con le fonti di energia convenzionali in Europa nel giro di dieci anni, anche nei paesi settentrionali del continente. Lo studio, condotto da EPIA e dalla società di consulenza strategica AT Keaney, prevede che il prezzo degli impianti fotovoltaici si ridurrà fino al 51% nei prossimi dieci anni, tagliando i costi di produzione dell’energia elettrica fotovoltaica. Il costo di una unità di elettricità fotovoltaica, che varia da 0,16 a 0,35 € / kWh nel 2010, prima del forte calo dei prezzi delle celle e moduli registrato quest’anno, sarà compreso tra 0,08 e 0,18 € / kWh nel 2020, in funzione del tipo di impianto fotovoltaico utilizzato, così come della sua posizione geografica. I calcoli fanno una serie di ipotesi, tra i quali spicca quella di aver considerato la vita utile degli impianti estesa fino a 35 anni entro il 2020 grazie ai miglioramenti tecnologici, rispetto allo standard di 25 anni dei sistemi attuali. Questo è importante, perché il rapporto usa come parametro l’indice LCOE, ovvero la produzione totale di un impianto fotovoltaico sulla sua intera vita, diviso per il costo totale di installazione e manutenzione in quel periodo. Un altro presupposto fondamentale è la velocità con cui il costo dell’elettricità convenzionale aumenterà, che è stimato a un tasso composto annuo che va dal 3,8% (per l’Italia) al 6,7% (del Regno Unito), suggerendo che i prezzi dell’elettricità convenzionale nel Regno Unito aumenteranno di quasi l’80% complessivamente tra il 2011 e il 2020. EPIA ammette che le variazioni dei prezzi nei prossimi anni potrebbero essere assolutamente imprevedibili per la loro stessa natura speculativa, tutavia si stima un rapido raggiungimento della grid parity per il fotovoltaico, e soprattutto in Italia. Il nostro paese infatti sarà il primo grande mercato europeo dove ciò accadrà, perché, oltre ad essere uno dei luoghi soleggiati del continente, i prezzi dell’elettricità italiani sono tra i più alti al mondo. Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia per il 2007, l’Italia era il più grande importatore netto mondiale di elettricità, quantificata secondo il rapporto in 46 Twh, pagata una media di 0,31$/kWh, facendo sì che un’unità di energia elettrica delle famiglie in Italia costi quasi il doppio di quanto non in Francia, invece il più grande esportatore di energia elettrica netta al mondo. Nel Regno Unito, la meno soleggiata delle cinque principali economie europee e la meno avanzata in termini di mercato fotovoltaico, la grid parity è prevista per il 2017. Ciononostante, EPIA avverte che, nonostante questo improvviso calo dei prezzi, il fotovoltaico richiede ancora assistenza politica, infatti i prezzi continueranno comunque a scendere, dell’ordine del 20% ad ogni raddoppio del volume dei moduli venduti, ma è necessario guidare il mercto perchè si realizzino gli impieghi più virtuosi ed energeticamente più competitivi.
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