Ci sono voluti meno di sei mesi per la Commissione europea e gli Stati membri a raggiungere un accordo su una serie di misure per assicurare un futuro ai registri nazionali per le emissioni di anidride carbonica, chiave di volta per il corretto funzionamento del sitema Euro Trading Scheme (ETS). Gli Stati membri si sono confrontati nell’ambito del comitato sui cambiamenti climatici che ha adottato, il 17 giugno, le norme applicabili alla sicurezza dei registri. Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno un periodo di tre mesi per effetuarne il controllo e per opporsi alla proposta di regolamento, in caso contrario la Commissione lo adotterà formalmente. Queste misure sono una risposta alla tempesta di attacchi informatici che ha aggredito i registri nazionali dall’inizio del 2011. In questo tempo, dopo la subitanea sospensione temporanea di tutti gli scambi delle emissioni, la Commissione e gli Stati membri avevano con massima urgenza adottato una serie di misure e nuovi criteri di sicurezza. Il nuovo regolamento stabilisce infatti le norme applicabili ai registri nazionali e un sistema di regole più dettagliate per il registro unico, che sostituirà i registri nazionali a partire dal 2012. Queste misure risultano in un approccio complessivamente più armonizzato per la terza fase del sistema ETS, che inizierà nel 2013. L’ETS di nuova generazione rafforzerà l’integrità del mercato europeo delle emissioni e porterà gli standard di sicurezza allo stato dell’arte al pari del settore finanziario. La Commissione quindi proseguirà il proprio lavoro concentrandosi sulla messa in atto di una normativa quadro per il mercato delle quote. Il regolamento comprende misure preventive per evitare le frodi, tra cui la conferma delle transazioni, l’introduzione della lista “account attendibili” e controlli rafforzati. Inoltre, le autorità competenti saranno in grado con questo nuovo sistema di rispondere molto più prontamente ad eventuali transazioni sospette, bloccando gli account e i trasferimenti.
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