L’importanza energetica delle realtà rurali

Oltre il 50% dei cittadini europei vive in aree rurali, che ricoprono oltre il 90% del territorio europeo e contribuiscono al 43% del prodotto interno lordo. Tuttavia, nonostante la loro importanza, le comunità rurali sono raramente considerate dai politici e dagli amministratori in quanto a temi di politica energetica. Le persone che vivono nelle zone più remote d’Europa raramente hanno accesso alla rete del gas naturale e la fornitura di energia elettrica può essere estremamente inaffidabile e inefficiente. L’iniziativa Furure of Rural Energy in Europe (FREE), dà voce a tutti coloro che credono che il soddisfacimento del fabbisogno energetico rurale sia un tema importante non solo per chi lo vive in prima persona, ma per il sistema nel suo complesso. Essa è composta da un gruppo misto di associazioni e aziende, e promuove azioni che portino l’Unione europea a concentrarsi maggiormente sulle zone rurali nella futura politica energetica. Il tema è già stato messo messo all’ordine del giorno e la Commissione di recente dovrà riconoscere un esplicito riferimento nella strategia energetica al mondo rurale rurale. Si vuole infatti garantire che le esigenze delle comunità rurali siano pienamente e concretamente considerate nello sviluppo della politica energetica. L’associazione, nata a giugno dello scorso anno, fa notare che gli abitanti delle zone rurali sono più vulnerabili rispetto a chi vive nelle zone urbane, provando, per esempio, che i costi di soggiorno nel Regno Unito sono più alti fino al 20% più alto nelle aree rurali (in particolare incidono i costi di trasporto e l’oboleto patrimonio edilizio). Un importante iniziativa in tal senso può non solo permettere di trovare soluzioni che riducano l’incidenza del costo delle bollette energetiche in tali aree, ma anche di ridurre significativamente le emissioni di gas serra.