La produzione di energia geotermica potrebbe crescere fino a superare il migliaio di TWh nel 2050, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE). Un nuovo documento “Gethermal Essentials”, descrive e delinea le prospettive per lo sfruttamento delle varie forme di energia geotermica (sia per produzione di energia elettrica che per usi diretti), che è tornata recentemente a interessare gli investitori, nonostante presenti ancora significativi ostacoli per il suo sfruttamento. Gli ostacoli principali per lo sviluppo del geotermico sono innanzitutto gli alti costi di capitale iniziale e la presenza di fattori di rischio, ad esempio il possibile fallimento del pozzo di perforazione, la produttività insufficiente e la difficoltà di accessibilità del serbatoio. Questo per quanto riguarda problemi di natura tecnica, mentre il documento sottolinea anche come altri fattori siano invece legati alla scarsa consapevolezza e limitata informazione sull’energia geotermica, le relative tecnologie e le varie opzioni applicabili, la mancanza di programmi di incentivazione o la loro incertezza circa il futuro, nonché una sostanziale carenza di professionisti adeguatamente formati per proporre e realizzare gli impianti e di regolamentazione (concessione di licenze per lo sfruttamento). Lo scenario di base per AIE suggerisce che la tecnologia geotermica potrebbe fornire l’1% (circa 300 TWh) di elettricità a livello mondiale nel 2050 e suggerisce che la produzione di energia elettrica geotermica potrebbe aumentare fino a 1060 TWh/anno nel 2050 (secondo i dati presentati al World Geothermal Congress 2010 che si è tenuto a Bali lo scorso marzo).
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