La KenGen, società kenyota di produzione dell’energia elettrica ha deciso incrementare la produzione nazionale di energia dagli attuali 1000 MW a 3000 entro il 2018 e a 9000 entro il 2030, con il ricorso massiccio alle fonti rinnovabili. Sono obiettivi ambiziosi per un paese con un bassissimo tasso di elettrificazione e problemi di instabilità politica sia interni sia dei paesi confinanti (Sudan e Somalia). Tali obiettivi potrebbero guidare il Kenya verso la leadership dei paesi in via di sviluppo produttori di energia verde. Tale politica trova anche giustificazione nel fatto che attualmente il 67% dell’attuale produzione dipende dall’idroelettrico, fatto che comporta gravi rischi legati ai periodi di siccità. Così sono stati avviati i lavori per la realizzazione di nuovi impianti geotermici (i primi risalgono al 1965), anche se il paese sembra puntare massicciamente sull’eolico, e in secondo luogo su fotovoltaico e solare termico. L’iniziativa ha attratto numerosi partner stranieri, tra cui Spagna, Italia, Giappone, Germania e Cina.
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