L’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) in un recente rapporto ha evidenziato la necessità di massicci investimenti per il settore dell’energia elettrico indiano, indispensabili non solo per soddisfare l’accresciuta domanda di energia elettrica, ma anche per fornire energia al 35% degli indiani (pari a oltre 400 milioni di abitanti) che ancora non ne hanno accesso. Infatti la domanda di energia elettrica in India dovrebbe aumentare da cinque a sei volte da qui al 2050 con importanti conseguenze sulle emissioni di anidride carbonica se non vengono impiegate le migliori tecnologie attualmente disponibili. Nel rapporto, gli esperti hanno individuato due possibili scenari per analizzare il futuro del settore energetico del paese. Il primo scenario è il risultato di una proiezione sulla base di politiche energetiche che sono già state attuate o sono approvate per una prossima realizzazione. Il secondo è uno scenario molto più ottimista che, se si verificasse, sarebbe in grado di garantire, per il 2050, il dimezzamento delle emissioni di anidride carbonica rispetto ai livelli del 2005. Poiché il carbone rappresenta la più grande fonte di energia primaria in India, con una quota del 42% nel 2008, verrebbe automatico immaginare di dover adottare la cattura e sequestro dell’anidride carbonica; eppure non è così scontato che questa tecnologia sia facilmente applicabile per la tipologia di carbone indiano e potrebbe essere solo uno dei necessari contributi, peraltro ancora tecnologia di frontiera e di cui è difficile prevedere le reali potenzialità. Quindi nello scenario più ottimista entra in gioco un drammatico aumento del nucleare (con più di 100 nuovi reattori nei prossimi 40 anni) che potrebbe sfruttare le abbondanti risorse di torio dell’India rendendo l’India energeticamente autosufficiente. In aggiunta, considerando la buona esposizione al sole di molte aree del paese, l’energia solare si configura come un’altra opzione “carbon free” che potrebbero contribuire in maniera significativa a soddisfare la domanda di elettricità enormemente crescente del paese. Per questo viene suggerita una combinazione di fotovoltaico e solare termodinamico a concentrazione. Il report AIE fornisce una stima dei costi per i diversi scenari. Per il primo scenario (quello basato sulle politiche energetiche attuali) gli analisti stimano un costo di 2700 miliardi di dollari per i prossimi 40 anni. Per lo scenario più ottimistico ne servirebbero 4000 per lo stesso periodo di tempo, quasi il 50% in più, richiedendo l’assoluta necessità dell’intervento privato, supportata ovviamente dal governo, che dovrà garantire la stabilità economica necessaria e le buone condizioni delle infrastrutture.
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